Il pub

Palermo, 23 luglio

 

Finalmente tutti e tre siamo rientrati a Palermo e ci incontriamo per un aperitivo con un ragazzo tamil che abbiamo contattato a giugno per avviare il progetto, un nostro coetaneo.

Per tutto il mese precedente, infatti, si sono susseguite diverse conversazioni in chat e via Skype ma solo adesso è possibile fissare un incontro di presenza.

 

Tra tutte le persone con cui ci siamo già sentiti, lui rappresenta il nostro contatto più “politico” dal momento che è attivamente impegnato nella difesa della libertà e dei diritti del popolo tamil.

 

Fin dalle prime conversazioni virtuali, infatti, ha voluto sottolineare l’importanza  di trattare nel nostro progetto le tematiche legate alla guerra tra le tigri tamil ed il governo centrale e di considerare la questione dei diritti umani dei tamil rimasti in Sri Lanka dopo la conclusione del conflitto. In particolare, nella prima conversazione ci aveva proposto di visitare i campi di internamento in cui vivono ancora oggi, a seguito del conflitto, molti civili tamil in condizioni di vita precarie. La proposta, per quanto molto interessante, non è però fattibile visto che per noi risulta impossibile avvicinarci in questi luoghi altamente militarizzati senza avere un solido appoggio alle spalle. Cosa di cui, ovviamente, non disponiamo!

 

 

Abbiamo concordato come luogo d'incontro un pub nel centro della città. Ognuno di noi giunge all’appuntamento in ritardo e soprattutto fradicio a causa di un insolito acquazzone estivo abbattutosi su Palermo. Accantonato il rischio di rimandare il tutto, ecco infatti arrivare il nostro complice, fortunatamente asciutto: ha deciso di tornare a casa per cambiarsi i vestiti, arrivando comunque pressoché in orario. Ci sediamo, sfidando il maltempo, in un tavolo all’aperto sperando che presto arrivi il sereno ed iniziamo a rompere il ghiaccio.

 

Dato che sappiamo che è nato e vissuto sempre a Palermo, chiediamo se è mai stato in Sri Lanka:

 

“due volte, l’ultima 5 anni fa - ci risponde - avevo una ragazza lí ma poi é finita. Sapete come funziona con le relazioni a distanza…”

 

Certo lo Sri Lanka non é dietro l’angolo e le tariffe dei voli intercontinentali spesso rendono difficile un frequente ritorno in patria. Ma non vogliamo infierire e la conversazione si sposta ora sul tema caldo delle incombenti elezioni parlamentari che si svolgeranno il 17 agosto, quando anche noi saremo lì.

 

”Non sarete a Colombo in quei giorni giusto?” ci chiede preoccupato. Lo rassicuriamo subito dicendo che in quel periodo saremo nella costa est del paese. “Ok lì non ci dovrebbero essere problemi. Magari evitate di prendere treni prima delle elezioni. Non si sa mai…”

Ci consiglia piuttosto di prendere i bus che potranno essere una valida alternativa per i trasporti interni. 

Ma il suo velato allarmismo non ci lascia indifferenti. Gli chiediamo dunque se a Jaffna ci potrebbero essere problemi ad elezioni concluse. La città è infatti la capitale culturale dei tamil e lì ci fermeremo  più a lungo che negli altri posti. “No i problemi sono solo a Colombo - ammette - il dibattito politico non riguarda più i tamil, al momento è più incentrato sulla lotta alla corruzione politica dilagante fin dal precedente governo”.  

Questo gennaio, infatti, si sono svolte le elezioni presidenziali che hanno visto il presidente Rajapksa, al comando da 10 anni, sconfitto da Sirisena, suo precedente ministro, divenuto poi leader dell’opposizione. Rajapaksa é stato protagonista delle discusse fasi finali della guerra civile nel 2009 durante le quali circa 40.000 civili hanno perso la vita, tra cui anche il leader delle tigri tamil: Velupillai Prabhakaran. Negli anni seguenti, nonostante le pressioni internazionali, Rajapksa non ha mai permesso lo svolgimento di indagini ufficiali per fare luce sui  crimini di guerra perpetrati da entrambi gli schieramenti. Per ovvi motivi, non è ben visto dalla comunità tamil. Vogliamo dunque sapere dal nostro interlocutore se ritiene che la sua sconfitta possa essere una svolta per il paese in chiave dell' auspicata riconciliazione:

“No. Sono solo giochi politici, non cambierà niente. Almeno per i tamil. Certo meglio che ha perso, è un tipo come Berlusconi…”

 

Mentre aspettiamo che arrivi qualcosa da bere, la discussione si sposta sul tema fondamentale del nostro progetto: quali posti visitare.

Il nostro interlocutore preferisce consigliarci luoghi legati al vissuto e alla recente storia del popolo tamil: “sarebbe molto importante che visitaste Mullaitivu, in particolare Mullavaikal, il luogo in cui si è conclusa la guerra e dove migliaia di civili hanno perso la vita. Fino a pochi anni fa si potevano ancora vedere i resti della battaglia, oggi hanno ripulito tutto. Sarebbe fondamentale da vedere perché è importante per il popolo tamil e perché è interessante capire cosa è diventato ora. C’è pure un museo della guerra, gestito dall’esercito cingalese, che voi, in quanto turisti occidentali, potrete visitare tranquillamente".

 

Ci consiglia, inoltre, il modo più semplice per arrivare a Jaffna:

 

"In generale, per raggiungere Jaffna potete prendere la strada che passa dalla provincia di Mullaitivu e dalla regione del Vanni, zone maggiormente colpite dalla guerra. Vedrete la presenza militare e l’oppressione in cui versa il popolo tamil.  Altri posti importanti sono l’Elephant Pass, unica strada di accesso per Jaffna contesa durante la guerra e pesantemente danneggiata, e Kilinochchi, per anni capitale amministrativa del governo delle tigri. Inoltre, quando sarete nella zona di Trincomalee, varrebbe la pena dare un'occhiata ai villaggi di Sampur e Muthur. Se ci riusciste, sarebbe pure interessante la penisola di Mannar, altra roccaforte storica dei tamil…”

 

A questo punto perdiamo un po’ il filo mentre il ragazzo continua ad elencarci altri luoghi importanti per la recente storia dei tamil. Fortunatamente ci rassicura, dicendo che nei prossimi giorni caricherà tutti i luoghi da lui consigliati, con descrizioni annesse, nella nostra mappa interattiva.

 

Ma lo sfincione, le melanzane e altri piccoli assaggi che vengono portati al nostro tavolo ci indirizzano a temi molto più leggeri: spiaggia e cibo.

“Sicuramente la spiaggia più famosa è Casuarina Beach dove vanno gli abitanti di Jaffna nei fine settimana. Come cibo dovete immancabilmente provare le gelaterie: un’istituzione a Jaffna. La più famosa è Rio, potete andarci dopo la visita al Nallur temple (tempio hindu più importante dello Sri Lanka in seguito suggeritoci da tutti i nostri contatti) perché è li vicino".

Come un fiume in piena, comincia ad elencarci tutto quello che dovremo mangiare: "prendete il rio special, gelato con la gelatina di frutta, è molto buono. Poi in generale a pranzo provate la rosticceria tamil: roll, samosa e roti (una specie di piadina). A cena il byriani, riso e curry o il kottu: roti sfilacciato e saltato in padella con pollo o verdure, buonissimo!

A colazione prendete gli hopper, specie di crepes fatte con il latte di cocco. E soprattutto provate tutta la frutta: freschissima, in particolare il mango di Jaffna è molto famoso. In generale tutti i cibi sono molto buoni perché fatti con prodotti freschi e senza conservanti“.

 

Dopo la promozione culinaria siamo quasi arrivati ai saluti, ma prima di lasciarci, ci chiede se abbiamo un’ultima domanda o curiosità. Effettivamente una l’abbiamo: come mai tra tutti i posti in Europa che offrono anche più possibilità lavorative i tamil hanno scelto proprio Palermo? Lui ci pensa un po’ su: “non saprei, credo perché sia il clima che il modo di vivere ricordano un po’ casa ai miei connazionali. E poi Palermo è una città aperta ed accogliente, contrariamente a quanto si possa pensare, anche se ultimamente molti si stanno trasferendo a Londra, in Canada e nel Nord Europa perché ci sono piu ammortizzatori sociali”. Quest’altra migrazione ci è ben nota e anche noi ne siamo protagonisti…


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