Incontri

In meno di due settimane partiremo per lo Sri Lanka.

Nel mese di luglio abbiamo incontrato, conosciuto e stretto amicizia con tanti Tamil che abitano nella città di Palermo: musicisti, sarti, attivisti, collaboratori domestici, negozianti, studenti.

Nel chiedere loro aiuto e consigli per costruire il nostro itinerario, abbiamo indirettamente ascoltato tante storie “sminuzzate” e altrettante ci sono state taciute.

Queste piccole frasi, aneddoti, date di partenze e di ritorni ci sembrano così legate ai luoghi che ci sono stati suggeriti. Tutto ciò non può che dare un peso diverso al viaggio che ci apprestiamo a compiere. E non può che portarci a “leggere” sotto una luce diversa anche Palermo.

Privato e politico, memoria personale e collettiva risultano profondamente intrecciati: a volte si confondono, a volte si scontrano e si feriscono.

Ma sia chiaro che abbiamo sempre evitato di entrare nell'intimità dei ricordi e dei pensieri dei nostri interlocutori. Non è questo il nostro intento. E ciò che racconteremo di questi incontri non è il risultato né di una forzatura né di un'invadenza (ci auguriamo) da parte nostra.

Alla nostra domanda - "in quale luogo dello Sri Lanka ci manderesti?" - di volta in volta riformulata secondo le esigenze del contesto, ognuno è stato libero di dire quello che voleva, sentiva, credeva, capiva.

C’è infatti chi non vuole dimenticare il recente passato della guerra civile, c’è chi non vuole condividerlo; c’è chi vuole presentare il proprio Paese nelle sue tinte migliori e chi, invece, ne esalta i contrasti. C’è chi è nato a Palermo e in Sri Lanka non è mai andato. Chi lo ha visto solo da bambino e ha difficoltà a ricordare persino i nomi delle zone in cui ha vissuto e chi, invece, è riuscito a tornare di recente. C’è anche chi non può permettersi di ritornare accanto ad altrettanti Tamil che riescono a partire per le vacanze. Qualcuno di loro ci farà compagnia mentre saremo a Jaffna e nei suoi dintorni.

Ma la banalità di una domanda - "in quale luogo dello Sri Lanka ci manderesti?"- sta costruendo il nostro progetto e cucendo la mappa del nostro viaggio.

E così siamo stati catapultati da un villaggio ad una spiaggia, da un traghetto ad un autobus, da una montagna ad un tempio, da un matrimonio ad un mercato, da una scuola a case che non esistono più.

Non potremo ovviamente visitare tutto. E fra attraversamenti e soste, ci saranno anche delle probabili deviazioni. Ma siamo abbastanza sicuri che in questo andare, in cui abitare e viaggiare rivelano profondi e inconsueti legami, a nostro modo un altro senso di radici possa prendere forma.


Laura, Francesca e Giuseppe.